Articolo Salute Sana alimentazione
Il riso integrale, decisamente meglio del riso bianco freccevenerdì 18 marzo 2016      


Il riso integrale, decisamente meglio del riso bianco, proprio perché durante la lavorazione cui viene sottoposto il riso per ottenere quello bianco, si perdono la maggior parte delle sostanze nutritive utili all’organismo. Il suo solo vantaggio è che, al pari di tutti gli altri alimenti raffinati come ad esempio la farina doppio zero, può essere conservato per lunghi periodi senza il rischio che possa irrancidire, proprio perché non appetito da muffe e microrganismi, come invece accade per gli alimenti integrali. Ma questo piccolo inconveniente è facilmente superabile semplicemente acquistando una quantità minore di prodotto, in modo che lo si possa consumare rapidamente. In compenso i vantaggi sono notevoli.

Il riso integrale viene comunque lavorato, ma viene privato solo della parte esterna che tra l’altro non è commestibile, la lolla, e in questo modo tutte le sostanze nutritive e benefiche per la salute presenti nel chicco restano del tutto inalterate, e questo a tutto vantaggio dell’organismo, ma anche del gusto che, basta provare per rendersene conto, è decisamente più soddisfacente. Ragion per cui il riso integrale è certamente da preferirsi a quello bianco per il suo apporto di nutrienti di maggior qualità.

Inoltre, cosa da non sottovalutare, è anche più facilmente digeribile. Ma quali sono le sue proprietà che lo rendono decisamente migliore del riso raffinato?

  • Contiene il doppio di fosforo;
  • contiene il doppio di manganese, fondamentale per la produzione di energia, per il rilascio degli ormoni, senza contare che è un antiossidante;
  • contiene più del doppio di ferro;
  • contiene il triplo di vitamina B3;
  • contiene il quadruplo di vitamina B1;
  • contiene una quantità di vitamina B6 dieci volte maggiore;
  • il suo elevato contenuto di fibre e selenio previene le malattie intestinali;
  • i suoi tanti fitonutrienti sono importanti per la prevenzione delle malattie cardiache e degenerative;
  • aiuta a controllare la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo LDL;
  • favorisce le funzioni metaboliche e quindi previene obesità e insufficienza renale.

Come detto in precedenza, è di facile digeribilità anche se un tempo, erroneamente, se ne sconsigliava il consumo ai convalescenti per timore che il suo alto contenuto di fibre potesse provocare dei fastidi digestivi. La sola precauzione da adottare è quella di controllarlo prima di utilizzarlo per verificare che non sia irrancidito, ma se acquistato in piccole quantità, tale rischio è decisamente remoto.

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Il riso integrale, decisamente meglio del riso bianco, proprio perché durante la lavorazione cui viene sottoposto il riso per ottenere quello bianco, si perdono la maggior parte delle sostanze nutritive utili all’organismo. Il suo solo vantaggio è che, al pari di tutti gli altri alimenti raffinati come ad esempio la farina doppio zero, può essere conservato per lunghi periodi senza il rischio che possa irrancidire, proprio perché non appetito da muffe e microrganismi, come invece accade per gli alimenti integrali. Ma questo piccolo inconveniente è facilmente superabile semplicemente acquistando una quantità minore di prodotto, in modo che lo si possa consumare rapidamente. In compenso i vantaggi sono notevoli.

Il riso integrale viene comunque lavorato, ma viene privato solo della parte esterna che tra l’altro non è commestibile, la lolla, e in questo modo tutte le sostanze nutritive e benefiche per la salute presenti nel chicco restano del tutto inalterate, e questo a tutto vantaggio dell’organismo, ma anche del gusto che, basta provare per rendersene conto, è decisamente più soddisfacente. Ragion per cui il riso integrale è certamente da preferirsi a quello bianco per il suo apporto di nutrienti di maggior qualità.

Inoltre, cosa da non sottovalutare, è anche più facilmente digeribile. Ma quali sono le sue proprietà che lo rendono decisamente migliore del riso raffinato?

  • Contiene il doppio di fosforo;
  • contiene il doppio di manganese, fondamentale per la produzione di energia, per il rilascio degli ormoni, senza contare che è un antiossidante;
  • contiene più del doppio di ferro;
  • contiene il triplo di vitamina B3;
  • contiene il quadruplo di vitamina B1;
  • contiene una quantità di vitamina B6 dieci volte maggiore;
  • il suo elevato contenuto di fibre e selenio previene le malattie intestinali;
  • i suoi tanti fitonutrienti sono importanti per la prevenzione delle malattie cardiache e degenerative;
  • aiuta a controllare la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo LDL;
  • favorisce le funzioni metaboliche e quindi previene obesità e insufficienza renale.

Come detto in precedenza, è di facile digeribilità anche se un tempo, erroneamente, se ne sconsigliava il consumo ai convalescenti per timore che il suo alto contenuto di fibre potesse provocare dei fastidi digestivi. La sola precauzione da adottare è quella di controllarlo prima di utilizzarlo per verificare che non sia irrancidito, ma se acquistato in piccole quantità, tale rischio è decisamente remoto.

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